Lariano è posto alle pendici del ” Maschio” o Monte Algidus sulla cui sommità sorgeva, al tempo dell’Impero Romano, uno dei più validi avamposti di difesa di Roma e, nel Medioevo, un castello fortificato che estendeva il suo dominio su una vastissima zona. Tra il fitto dei boschi di castagno, sul monte Algidus vi era un tempio dedicato alla Dea Diana, che fu luogo di culto fino alla fine del Maschio di Lariano e i resti di ville patrizie romane. Demetrio, figlio di Melosio, operò nel X secolo la ricostruzione del castello per dar rifugio sicuro alle persone durante l’invasione degli arabi. Accanto al castello sorgeva anche una chiesa dedicata a San Silvestro e costruita, probabilmente, sulle fondamenta dell’antico tempio che i Romani fecero erigere in onore di Giano (Ara Jani).
L’intero fondo era amministrato, per conto della Chiesa, dai Conti di Tuscolo.
La poco stabilità del governo pontificio determinò continui passaggi di proprietà e dispute tra Roma e le famiglie dei Conti degli Annibaldi e dei Colonna. Con Papa Eugenio IV, gli Orsini, aiutati dai Savelli e dai Caetani, entrarono in possesso dell’ intera zona del Maschio di Lariano, ma i Colonna furona sconfitti solo nel 1433 quando le milizie Veliterne, guidate da paolo Annibaldi dell Molara, distrussero l’abitato e la Rocca.
Gli abitanti del Castello e del villaggio si trasferirono a Velletri, ma molti altri occuparono le zone più basse dando origine all’attuale Lariano. Da allora, Lariano perse la propria indipendenza e, dopo alterne e complesse vicende storiche protrattesi fino ai nostri giorni, riconquistò l’autonomia amministrativa solo nel 1967 staccandosi da Velletri. Tale autonomia ha determinato un notevole sviluppo e valorizzato le bellezze naturali decantate da Ovidio, Strabone, Orazio, Tito Livio e più recentemente da Carducci. La testimonianza del notevole progresso di Lariano si evince anche dal notevole incremento demografico.
Il verde dei castagni sovrasta Lariano, i vigneti e gli oliveti danno vino ed olio ottimi ed abbondanti. La laboriosità della popolazione si estrinseca nell’agricoltura, nel settore edilizio, nell’industria del legname di castagno, nel bracciantato in generale nel commercio. Le sue risorse turistiche naturali sono rilevanti. Da Roma si giunge a Lariano dopo circa quaranta chilometri percorrendo la via dei laghi, o la Tuscolana – Anagnina, oppure l’Autostrada del Sole con uscita a Valmontone. Il monte Artemisio, che si snoda dalla macchia della Faiola per il Maschio dell’ Artemisio, per il Monte Peschio fino al Maschio dell’ Ariano, è stato inserito nel più ampio contesto territoriale del biòtopo “Colli Albani” nella redatta della C.N.R. nell’anno 1971.
I sedici comuni ricadenti nell’area dei colli albani, accomunati tra loro per la bellezza dei paesaggi , per il notevole patrimonio storico ed architettonico conservatovi, per la storia e i costumi, costituiscono un “ continuum “ unico ed irripetibile; dalla penna e dalla fantasia di scrittori e viaggiatori di fine ottocento furono chiamati anche “ Castelli Romani “ , per la loro posizione morfologica, appollaiati su crinali o a mezzacosta, sono veri castelli naturali.
Sul monte Artemisio si possono compiere bellissime passeggiate lungo vari itinerari insoliti e scoprire emozionandosi, la grandezza del paesaggio. Da vari punti del Paese è possibile raggiungere l’inizio degli itinerari che porteranno in breve tempo ad abbandonare le stradine di Lariano e ad immergersi nella natura silvestre.
La cucina tipica larianese è sempre stata rinomata sin dal medio evo proprio perché offre una commistione di diverse specialità culinarie che prendono origine dalla linea giudaico –romana prima e spagnola poi, con una tardiva rivisitazione della cucina ciociara.
Da Lariano è possibile iniziare un itinerario “ sacro “ che vi porta dalle splendide chiese dei castelli romani alle immense basiliche della città eterna in una sorta di cammino che in altri tempi era stata la via naturale “romiti” che si avvicinavano a Roma negli anni giubilari.
Lariano merita una vista anche per la scoperta di prodotti artigianali locali in ceramica, in marmo e principalmente in legno.
Sicuramente attrae l’attenzione il vecchio mulino perfettamente funzionante dove si può vedere l’antico procedimento della lavorazione del grano “ a palmenti “ e dove trovare farine di vario tipo e perché no….consigli su come preparare squisiti piatti nella maniera più genuina e tradizionale!
Per gli sportivi è possibile partecipare a molte manifestazioni organizzate dalle varie associazioni nel periodo primaverile ed estivo. Le società sportive larianesi distintesi, sul territorio nazionale per aver dato allo sport campioni nazionali, organizzano una serie di manifestazioni a livello dilettantesco e professionistico che richiamano l’attenzione anche di altri paesi europei.
Per gli appassionati di equitazione è possibile usufruire del maneggio in dotazione all’Associazione Cavalieri di S. Antonio che sono disponibili a fare effettuare delle salubri passeggiate a cavallo nel bosco o semplici esperienze equestri all’interno del maneggio.
Il paese è dotato di campi da tennis, da pallavolo, pallacanestro, calcetto, calciotto e di un campo di calcio.
Nessun commento